Il cannabidiolo migliora l'attività antitumorale dell'etoposide sulle cellule tumorali della prostata

 

Astratto

Introduzione: L'estratto di cannabis sativa è stato utilizzato come erboristeria fin dall'antichità. È uno degli estratti più studiati, soprattutto tra i trattamenti di supporto contro il cancro. Il cancro alla prostata è uno dei tipi di cancro più frequentemente diagnosticati negli uomini in tutto il mondo e si stima che nel 2023 siano stati diagnosticati 288.300 nuovi casi. Oggi, molti approcci terapeutici avanzati sono utilizzati per il cancro alla prostata, come l'immunoterapia e la chemioterapia, ma la resistenza ai farmaci acquisita, l'uso di farmaci a lungo termine e la differenziazione delle cellule tumorali hanno per lo più limitato l'efficienza delle terapie. Pertanto, si ritiene che l'uso di prodotti naturali per superare questi limiti e migliorare l'efficacia delle terapie esistenti possa offrire approcci promettenti. Il presente studio si è concentrato sull'indagine del possibile ruolo del cannabidiolo (CBD), che è un potente ingrediente della cannabis, sull'agente chemioterapico etoposide nelle cellule tumorali della prostata. Metodi: In questo articolo, abbiamo testato il ruolo potenziatore del CBD sull'etoposide nelle cellule tumorali della prostata, testando l'effetto citotossico, le alterazioni morfologiche, gli effetti apoptotici, l'autofagia, la segnalazione della risposta proteica dispiegata (UPR), il meccanismo di degradazione associato al reticolo endoplasmatico (ERAD), i fattori angiogenici e androgenici e la transizione epitelio-mesenchimale (EMT). Inoltre, abbiamo esaminato il trattamento combinato di CBD ed etoposide sulla crescita coloniale, la capacità migratoria, invasiva, la formazione di tumori 3D e la senescenza cellulare. Risultati: I nostri risultati hanno dimostrato che il cotrattamento di etoposide con CBD ha soppresso in modo significativo il flusso autofagico e ha indotto la segnalazione ERAD e UPR nelle cellule LNCaP. Inoltre, il CBD ha fortemente potenziato la soppressione mediata dall'etoposide della segnalazione androgenica, del fattore angiogenico VEGF-A, del protooncogene c-Myc, dell'EMT e ha anche indotto l'apoptosi attraverso l'attivazione della caspasi-3 e del PARP-1. Inoltre, la co-somministrazione ha notevolmente ridotto le proprietà tumorigeniche, come la capacità proliferativa, la crescita coloniale, la migrazione e la formazione di tumori 3D e ha anche indotto la senescenza. Nel complesso, i nostri dati hanno rivelato che il CBD ha un potente effetto potenziatore sulle attività antitumorali associate all'etoposide. Conclusione: Il presente studio suggerisce che l'uso del CBD come terapia di supporto negli approcci chemioterapici esistenti può essere un'opzione promettente, ma questa efficacia deve essere studiata su larga scala.

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