Il cannabidiolo mitiga il danno epatico indotto dal metotrexato attraverso la segnalazione SIRT-1/p53 e le vie mitocondriali: riduce lo stress ossidativo e l'infiammazione
Astratto
Il metotrexato (MTX), un agente chemioterapico ampiamente utilizzato, induce spesso epatotossicità, limitandone l'utilità clinica. Il cannabidiolo (CBD), derivato dalla canapa, possiede proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e antiapoptotiche. Questo studio mira a indagare gli effetti protettivi del CBD contro il danno epatico indotto da MTX e a chiarire i meccanismi sottostanti. Trentadue femmine di ratti Wistar Albino sono stati divisi in quattro gruppi: controllo, MTX (20 mg/kg per via intraperitoneale [i.p.] una volta), MTX+CBD (20 mg/kg i.p. una volta + 5 mg/kg i.p. per sette giorni) e CBD (5 mg/kg, i.p. per sette giorni). Sono state eseguite analisi biochimiche del siero e dei tessuti epatici per valutare i marcatori di stress ossidativo (stato ossidante totale, stato antiossidante totale, indice di stress ossidativo), i test di funzionalità epatica (AST, ALT) e le attività enzimatiche antiossidanti (glutatione perossidasi, superossido dismutasi). Sono stati condotti esami istopatologici e immunoistochimici per valutare il danno tissutale epatico e l'espressione di TNF-α. Sono state eseguite analisi genetiche per misurare i livelli di espressione dei geni SIRT-1, p53, Bcl-2 e Bax utilizzando la RT-qPCR. La somministrazione di MTX ha aumentato i marcatori di stress ossidativo, gli enzimi epatici, i livelli di TNF-α, p53 e Bax, diminuendo le difese antiossidanti e l'espressione di SIRT-1. La somministrazione di CBD ha invertito efficacemente queste alterazioni. Il CBD ha mitigato l'epatotossicità indotta da MTX riducendo lo stress ossidativo, l'infiammazione e l'apoptosi. Attiva le difese antiossidanti attraverso l'upregolazione di SIRT-1, sopprime l'infiammazione riducendo il α TNF-e previene l'apoptosi modulando le espressioni geniche di p53, Bcl-2 e Bax. Questi risultati suggeriscono che il CBD potrebbe essere un promettente agente terapeutico per il danno epatico indotto dalla chemioterapia. Sono necessarie ulteriori ricerche per esplorare ulteriori percorsi e meccanismi molecolari più ampi.
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